BRUNO FRANCHETTI: VI ASPETTIAMO IN CAMPO
Ore 14.15. Palestra dell’istituto Giordano Bruno. Sono 14. Sono pronti. Eccola: la nuova squadra dell’istituto Bruno-Franchetti. I ragazzi, guidati dal loro coach, il professor Galazzo, sono pronti per uno degli ultimi allenamenti in preparazione della prima fase della Reyer School Cup, il “Qualification round”. Si respira la carica e la motivazione dei giocatori che quest’anno hanno il grande impegno e privilegio di rappresentare la loro scuola, anche perché, come sappiamo, il nostro liceo ha ottenuto nelle tre precedenti edizioni un fantastico three peat!
Ma conosciamoli meglio.
Matteo Tagliapietra, 18 anni, 200 cm. Ora gioca nel basket Mestre, ma sicuramente non è la sua prima squadra: la sua passione dura da quando aveva 6 anni. È ormai un veterano: questo è il terzo anno di fila che gioca per noi. Si dice molto contento di partecipare un’altra volta alla competizione, vista la soddisfazione delle ultime esperienze. Cosa si aspetta dall’avventura di quest’anno? Al di là di come andrà la competizione, sa già che crescerà come giocatore. Lo spirito è decisamente quello giusto.
Luca Camporese, 16 anni, 190 cm. Gioca nel basket Favaro. Come tutti i giocatori che si rispettino non segue solo il suo campionato, ma segue molto anche le partite dei grandi professionisti. La sua squadra preferita? I Philadelphia 76ers di Ben Simmons e Joel Embiid. Nonostante la giovane età, questa è la sua terza edizione. Un altro “di casa”, che da quest’anno si aspetta ancora più emozioni degli anni scorsi. Non è una sfida facile a suo dire, ma crede moltissimo nella squadra.
Francesco Porzionato, 18 anni, 170 cm. Gioca nella polisportiva Casale. Dice di essersi “innamorato” di questo sport a 6 anni, dopo aver seguito il consiglio di sua mamma di fare una prova. Innamorato? Forse la definizione più bella del sentimento che si prova per il proprio sport. L’abbiamo già visto giocare nell’edizione precedente, relativamente alla quale si dice ovviamente orgoglioso di aver rappresentato la sua scuola. Per quest’anno? Continuare sulla scia degli anni scorsi. E così ci auguriamo che sia.
Alberto Bedin, 18 anni, 201 cm. Anche lui, come Matteo Tagliapietra, gioca nel basket Mestre. L’anno scorso ha partecipato per la prima volta ed ha subito mostrato grande grinta. È contentissimo di ripetere l’esperienza, soprattutto perché dice di essersi trovato davvero bene pur provenendo da un altro ambiente (Riva del Garda, ndr). È qui per divertirsi, ma anche, com’è giusto che sia, per vincere. È molto contento dei suoi compagni, anche se abbiamo perso due elementi sicuramente molto forti (Ciaramella e Antelli, ndr). La grinta di cui dicevamo? Lo contraddistingue anche quest’anno.
Sebastiano Gaudio, 17 anni, 184 cm. Se gli si chiede chi sia il suo cestista preferito risponde scherzosamente, dimostrando il clima sereno e giocoso della squadra, che è Alberto Bedin, con cui gioca anche fuori da scuola. Pur essendo al quarto anno, è la prima volta che lo vediamo in campo. Nuovo acquisto quindi, di cui però compagni e allenatore si dicono contenti. Già ora afferma di divertirsi moltissimo e di aver conosciuto tante persone nuove. Non pensiate però che per lui sia solo una questione di pubbliche relazioni… Non vede l’ora di poter giocare contro altre scuole.
Nicola Marinelli, 17 anni, 190 cm. La passione per il basket lo accompagna da quando era alle elementari e un suo amico l’ha coinvolto in questo sport. Ora gioca nel basket Favaro, ma questa è la sua prima volta alla Reyer School Cup . Cosa si aspetta da questa esperienza? Crescere molto a livello sportivo, giocando con e contro giocatori di ottimo livello. Ma non solo: crescere in generale, come persona. E noi non possiamo che essere pienamente d’accordo.
Luca Pagani, 18 anni, 185 cm. Molti dei ragazzi giocano assieme anche fuori e così è anche per Luca che gioca nella polisportiva Casale con “Porzio”. La sua squadra del cuore? I Minnesota Timberwolves, anche se il suo cestista preferito non vi appartiene. Egli infatti è uno dei campioni d’Italia della Reyer: Stefano Tonut. Anche in questo caso lo vediamo giocare per la prima volta per la nostra scuola. Come obiettivo principale si parla non per forza di vittoria, ma di soddisfazioni, in qualsiasi ambito.
Elias Laurenti, 168 cm. Con i suoi 15 anni il giocatore dei Giants di Marghera è il più giovane del nostro team. Ma già l’anno scorso ha partecipato alla competizione, contribuendo quindi al nostro grande risultato. Per lui essere parte di tutto questo è davvero speciale, soprattutto perchè trasforma la scuola in qualcosa di più che semplice studio. Per quest’anno? Vuole vincere.
Teodros Barbiero, 18 anni, 185 cm. Da quando aveva sei anni ed ha iniziato con suo fratello non ha mai smesso di giocare a basket, ma per un problema al ginocchio quest’anno non lo fa più a tempo pieno, ma non vuole perdersi questa splendida competizione tra scuole. Ha già giocato l’anno scorso, ma prudentemente non si sbilancia e in quanto ad aspettative risponde che intanto vuole passare la prima fase. Passo per passo quindi, pronto a sorprenderci.
Andrea Sparagna, 18 anni, 180 cm. Unico giocatore proveniente dall’indirizzo classico della nostra scuola, fuori si allena e compete con il Castellana basket. È la prima volta che partecipa alla Reyer School Cup e proprio grazie alla Reyer, anche se in forma diversa, si è avvicinato a questo sport: a 5 anni infatti già seguiva le partite della squadra granata. Il team di quest’anno a suo dire è molto competitivo, completo in ogni ruolo e guidato da un allenatore molto competente. Se ci sono la coesione e la carica giusta si può giocare davvero bene.
Mariano Reginato, 18 anni, 187 cm. In casa ha sempre avuto un canestro, per via della grande passione che accomuna tutta la sua famiglia. Ora sicuramente di canestro usa meno quello di casa e più quello della palestra dove si allena con il Leoncino. È la seconda volta che concorre per la nostra scuola ed è molto contento dell’esperienza passata. “Respiri un incredibile senso di appartenenza” dice. E in virtù di questo senso d’appartenenza lotterà per ottenere un ottimo risultato ed arrivare fino in fondo.
Francesco Brancalion , 18 anni, 182 cm. Anche lui è uno degli appartenenti alla polisportiva Casale. Il suo giocatore preferito è Kobe Bryant e non a caso la sua squadra preferita sono i Los Angeles Lakers. Ritiene di far parte di un gruppo unito e con il quale spera di poter alzare di nuovo la coppa.
Giovanni Bettiol, 17 anni, 185 cm. Gioca nel basket Favaro. È il secondo anno che compete per la sua scuola e proprio in ambiente scolastico ha fatto i suoi primi canestri. È stato grazie alla sua insegnante di ginnastica delle elementari, la quale l’ha fatto provare a lezione, che è nata la sua passione. Sostiene che le altre squadre si sono rafforzate rispetto agli anni scorsi, ma ha grande fiducia in se stesso e nei suoi compagni.
Francesco Mantovani, 18 anni, 195 cm. . Gioca nella Virtus Murano. Se è qui con noi è grazie ad un suo amico che in terza elementare gli ha chiesto di allenarsi con lui. Ed ora? Per lui questa è la quarta edizione e tutti i momenti degli anni scorsi gli son rimasti nel cuore, non solo per le vittorie, ma per tutto l’insieme di sensazioni nuove e positive. Sicuramente un esperto a cui non serve dire come affrontare il tutto e che certamente non ci deluderà.
Insomma, un bel carico di aspettative dal punto di vista dei risultati, ma la certezza di un arricchimento dal punto di vista delle esperienze, dello spirito di appartenenza all’istituto e soprattutto, beh, delle emozioni. La Reyer School Cup infatti, comunque vada, è un successo. Non è solo la tecnica dei giocatori, la serietà e la professionalità dell’allenatore, il numero di punti, la vittoria, la coppa. La Reyer School Cup è prima di tutto quel senso di appartenenza che si ha quando tutti gli studenti, alle partite, battono le mani all’unisono e cantano per sostenere quelli che possono essere dei compagni di classe, degli amici, ma anche dei perfetti sconosciuti con cui però si condivide l’orgoglio di studiare, crescere, imparare nello stesso posto, nella stessa scuola. La Reyer School Cup è la forza di volontà dei nostri giocatori che non sempre sono dei futuri professionisti, ma che ci mettono a volte molta più passione di chi magari con questo sport ci vive. Una grande opportunità, una grande sfida. Noi ci crediamo, davvero. E allora? Forza ragazzi!
Francesca Mantovan