La squadra ha rinnovato i suoi giocatori ma la voglia di vincere è rimasta sempre la stessa
“Non c’è due senza tre” dice il proverbio e la Reyer ha quindi deciso di tenergli fede viste le fortunate, precedenti edizioni della Reyer School Cup. E come poteva il liceo Galilei, che partecipa sin dall’inizio, rispondere negativamente alla chiamata sul parquet?
Nonostante i primi due anni l’esito del torneo non abbia soddisfatto le aspettative, l’esperienza è stata positiva sotto tutti i punti di vista. Gli spalti della palestra di via Curzio Frasio hanno visto il pubblico delle occasioni speciali composto da un migliaio di studenti e amici, anche se di istituti diversi.
Il successo della Reyer School Cup ha portato il numero degli istituti partecipanti a 40, divisi in dieci tappe, a loro volta divise in due conference che serviranno a determinare le due migliori seconde. Queste, insieme alle squadre vincitrici di ogni girone, verranno divise in quattro nuovi gironi da tre squadre ciascuno e così si giocheranno i playoff. L’atto finale vedrà il Taliercio di Mestre ospitare le quattro migliori scuole che si affronteranno tra loro per l’ambita coppa di vetro.
Avendo rinnovato i ranghi, a causa dei giocatori “maturati”, per questa edizione il liceo ha quasi completamente cambiato pelle. Ci sono infatti ben 9 nuovi innesti, quasi tutti militanti nel Basket Riviera del Brenta. I neoacquisti classe 2001 che giocano del campionato under 15 eccellenza sono: Luca Bano, Tommaso Bobbo, Thomas Brusegan, i gemelli Alessandro e Leonardo Scanferla, Diego Sorgato e Riccardo Tessarotto. Francesco Don, invece, gioca per la stessa società ma nel campionato under 16 in quanto classe 2000. L’unico “intruso” è Matteo Sala, classe 97, giocatore dell’Union Vigonza, reduce dall’infortunio al ginocchio che l’anno scorso gli ha impedito di giocare, è pronto a tornare in campo.
I veterani Lorenzo Agostini, Andrea Bano, Tommaso Barbato, Gianluca Corró, Tommaso Franchin e Giacomo Tanduo invece conoscono già molto bene la competizione e sanno che il percorso sarà arduo e difficile.
Dopo una lunga selezione il coach Christopher Berto (ex studente del liceo) e il prof. Paolo Perdon sono arrivati a questa squadra formata da 15 elementi che si alterneranno durante le varie partite.
Il liceo di Dolo, anche se è tra le squadre più giovani di tutta la competizione, è pronto a fare la sua parte “affidandosi alla fortuna” come ha detto Perdon ma al tifo dei suoi mille studenti che saranno presenti vista la coincidenza con l’autogestione. E anche se la dea bendata ci metterà i bastoni tra le ruote combatteremo ogni partita fino alla fine per arrivare in finale.
Andrea Bano