I liceali di Padova sono carichi e concentrati, ma solo dopo aver analizzato e raccontato la giornata di Qualification Round che li ha portati a giocarsi la Reyer Madness RBM! Domani ci sarà il verdetto sul parquet!
RSC – PRIMA TAPPA
“Il tifo ci sarà?”
>Si, come sempre, ormai è una tradizione.
“E le fotografe? I giocatori ci tengono ad avere gli scatti mentre giocano!”
>Anche quelle, nessun problema, noi della comunicazione abbiamo creato un nostro staff ormai, un lusso.
“Ah già che dovete scrivere anche gli articoli: fateci fare bella figura.”
>Il nostro futuro dipende da voi, cercate di giocar bene!
7 FEBBRAIO 2019
Ore 8.15: siamo nel parcheggio della palestra del Duca degli Abruzzi cercando di capire quanti studenti della nostra scuola manchino tra tifo e giocatori; il risultato? Non si sa: tra chi era ancora mezzo addormentato, chi preferiva pensare a come difendersi dal freddo e chi si stava già preparando in vista di quello che sarebbe successo a distanza di un’ora circa, nessuno si era messo effettivamente a contare in quanti fossimo; l’unica assenza che si faceva effettivamente sentire era quella di Francesco Antonello, il nostro numero 9 chiuso però in casa con la febbre. C’è quasi silenzio, si sentono solo un paio di parole e qualche risata qua e là, ma troppo poco rispetto a quanto fossimo abituati da qualche anno a sta parte: mettiamo un po’ di musica nella cassa per entrare in clima RSC e svegliarci completamente? Certo, che domande, il nostro esordio in questa competizione che coinvolge oltre 40 istituti non può esser uno di quelli banali e indifferenti! Dieci minuti passati a sperimentare canzoni da mettere durante il riscaldamento e in partita, qualche altro per darci la carica e
“entriamo?”
“entriamo.”.
Dopo aver sbagliato un paio di volte la strada per il campo di gioco e le tribune, ci raduniamo e “conquistiamo” una parte delle gradinate, sistemando tutti gli zaini, giubbotti e tutto il necessario che ci eravamo portati via.
Non giochiamo la prima partita: c’è la sfida tra i padroni di casa e il Belzoni, quest’ultima l’unica incognita, la sola squadra delle 3 presenti che non abbiamo mai incontrato negli anni precedenti. Per i giocatori e gli allenatori ovviamente questa è una buona notizia, in quanto vi è l’occasione di studiare gli avversari prima di sfidarli successivamente; per il tifo invece la notizia è meno buona come dimostra il “cosa facciamo ora? Dobbiamo già aspettare?”, anche se il tempo è poi volato tra una battuta e un cambio di vestiti.
Ci siamo, il momento dell’esordio nella RSC 2019 è arrivato: dopo un discorso motivazionale eseguito dagli allenatori in spogliatoio, i giocatori ormai carichi calcano il campo per il riscaldamento, pronti a onorare la loro canotta e di conseguenza la scuola. La prima partita è subito contro gli acerrimi nemici del Liceo Nievo, con i quali la rivalità ha raggiunto ogni ambito (scolastico e non): esiste miglior modo per iniziare questa manifestazione?
La partita appare fin da subito complicata ed equilibrata: il nostro A. Zabeo segna il primo canestro, la difesa cerca di pressare e chiudersi poi in area, ma il tanto desiderato allungo non arriva mai e dopo 7 minuti siamo ancora in pareggio sul 9-9. Riusciamo finalmente a fare un parziale di 5-0, ma veniamo rimontati negli ultimi 2 minuti a causa di qualche errore di troppo in fase difensiva: fine primo tempo 14-14. Abbiamo iniziato bene? Sì, decisamente, si è visto un buonissimo gioco e giro di palla; siamo soddisfatti? Meh, potrebbe andare meglio, soprattutto guardando il risultato. Tutti in panchina sembrano essere di questa opinione, motivo per cui tornano in campo con il fuoco in corpo e…paura! A. Varagnolo, il nostro play del momento, viene spedito contro il muro mentre cercava di difendere la prima azione offensiva del Nievo nella seconda metà di gara: lì, disteso per terra, immobile, lo staff medico che si avvicina, il silenzio che domina nella palestra, i fiati sospesi… fortunatamente il tutto viene seguito da qualche accertamento, qualche movimento e l’aiuto per il ritorno in panchina, accompagnato da sospiri di sollievo concretizzati in applausi risuonanti.
La partita riprende, ma l’equilibrio è sempre presente: canestro di qua, canestro di là e punteggio ancora in parità sul 25-25! Serve una svolta, un break che ci porti avanti e ci permetta di gestire il match: i giocatori ci mettono l’anima in campo, il tifo sugli spalti li incita con cori di ogni tipo e con l’ormai tradizionale “SCOSSA?” prima di un tiro libero, seguito da “VA BENE!” in caso di canestro. “SIAMO FINALMENTE AVANTI COME SI DEVE” si sente urlare dalle tribune: il tabellone segna 32-25, un +7 che ci dà tranquillità e che spinge i tifosi a esultare quasi entrando in campo a ogni canestro, fino al definitivo 36-28 che fa esplodere la gioia in panchina e in tribuna!
“Come vi sentite dopo questa prima vittoria?”
>Bene, benissimo, ma già un pochino stanchi.
Chi ha dato questa risposta? La squadra? Il tifo? Entrambi. Sì, perché dopo quella che è stata una bolgia per tutta l’ora precedente, il riposo era dovuto e meritato, considerando la presenza di altre 2 partite quella mattina!
Passa giusto il tempo per riacquistare un minimo di forze ed eccoci subito catapultati nel pieno della seconda partita contro il Belzoni! Non abbiamo mai incontrato questa scuola prima di oggi, quindi decidiamo di mettere subito le cose in chiaro: parziale di 9-0 iniziale, con una difesa super-aggressiva, contropiedi veloci e perfezione al tiro da ogni posizione del campo. Sottovalutiamo l’avversario? Si risparmiano le energie? Si cambiano 4 giocatori su 5? Forse, fatto sta che ci ritroviamo sul 10-10 incapaci di segnare e portiamo la parità fino a fine primo tempo, 14-14.
Ci serve una svolta, un ritorno al gioco e alla forza dei primi minuti del primo tempo, un qualcosa che dia la carica e ci faccia fare il definitivo allungo: il tifo ormai senza voce decide di utilizzare i coni come megafoni, gli allenatori cercano di incitare e far pensare i giocatori, questi ultimi decidono di scendere in campo con grinta e… niente, i canestri non entrano, siamo sotto 14-18 dopo il primo minuto. E ora che si fa? Il sacrosanto time out dai poteri rigeneratrici, quello che può capovolgere una partita intera come nulla fosse: e così è stato! Innanzitutto grazie a un gran lavoro di squadra ci portiamo sul +1 (19-18), successivamente con un G. De Agostini decisamente “on fire” (metterà 11 dei 14 punti della squadra per allungo decisivo) ci ritroviamo prima sul +7 (25-18), poi su un confortante +10 (33-23). Com’è la situazione ora? Completamente diversa! A ogni canestro una festa in panchina e sulle tribune, che ormai facevano fatica a trattenere un tifo esaltatissimo e sempre sul punto di entrare in campo. Consolidiamo il vantaggio, gestiamo gli ultimi minuti di gara cercando di preservare le energie ed eccoci arrivati alla seconda vittoria di giornata, sul risultato finale di 44-30.
La squadra si avvicina alle gradinate per prendersi il meritato riposo in vista dell’ultima gara, ma viene circondata dai tifosi immersi nella gioia: occasione perfetta per farci dire le sensazioni a caldo!
“Allora, com’è andata la partita? Com’è stata viverla da dentro?”
>L’umore di tutti qui credo descriva perfettamente come ci sentiamo tutti in questo moment-
Non riesce a finire la frase che viene interrotto dal suono di una tromba da stadio dei supporters.
>…come stavo dicendo, è un atmosfera fantastica che rispecchia i nostri animi ora; sapevamo non sarebbe stato facile essendo il Belzoni prossimo all’eliminazione in caso di sconfitta contro di noi, eravamo consapevoli che ci avrebbero messo un’intensità elevata, ma nonostante ciò abbiamo subito il colpo sul finire del primo tempo e l’inizio del secondo. Fortunatamente siamo riusciti a rialzarci con l’aiuto un po’ di tutti, gli ultimi possessi erano diventati la rappresentazione della partita che avremmo voluto fare fin da subito.
Chiacchiera di qua, chiacchiera di là e si fanno ormai le 13.00: alcuni dei nostri tifosi (chi per corsi di recupero, chi per impegni personali) iniziano ad abbandonare la palestra nonostante manchi ancora l’ultima partita; non siamo rimasti in molti, circa una ventina, ma non abbiamo intenzione di rimanere zitti o di farci ecclissare da qualcuno, anzi, tutt’altro!
Ultima partita contro i padroni di casa del Duca Degli Abruzzi, già affrontato negli scorsi anni ma assolutamente non da sottovalutare, considerando soprattutto la loro necessità di vittoria per l’accesso alla Reyer Madness di marzo. I “Fermiani” vengono accolti in campo come da tradizione con la presentazione degli stessi da parte del tifo, ma le voci si sentono essere minori rispetto a quelle delle partite precedenti, si sente la fatica dentro e fuori dal campo.
Palla a due e subito l’ennesima partita in equilibrio, con un nostro vantaggio sul 6-5 che non accontenta né noi, né gli avversari. Arriva il parziale tanto sperato con un +9 (16-7) che però non è destinato a durare: la palla non gira, i tiri non entrano, la difesa non regge e gli avversari si fanno sotto; la situazione è critica, sembriamo prossimi al tracollo e alla disfatta, ma grazie a qualche briciolo di forze racimolato qua e là riusciamo a chiudere il primo parziale di gara sul +5, 21-16. La pausa sembra portarci bene: rientriamo in campo e piazziamo un paio di canestri che ci portano sul +10, ma la troppa gioia ci condanna e subiamo il contraccolpo: siamo sopra solamente di due punti (28-26)! Sugli spalti fermiani inizia a esser sempre più presente il nervosismo e un pizzico di paura di non potercela fare. La squadra segna, la difesa non tiene, il pallone inizia a diventare pesante e a 4.22 ci ritroviamo sotto 32-34! C’è bisogno di una spinta, un po’ di forza e grinta che faccia recuperare il dominio in campo: ecco il classico time-out rigenerativo! La squadra torna in campo convinta, il tifo ritrova la sua fisionomia, la fiducia torna a fare da padrona tra giocatori e spalti e i punti tornano ad aumentare con costanza, tanto da arrivare a un 41-35 che risulta però esser solo un breve assaggio del rush finale. Gli ultimi 100 secondi di gara si traducono in una festa, con un parziale di 10-0 che conferma la vittoria per 51-37, contornata da un’invasione di campo liberatoria dei tifosi corsi ad abbracciare i propri giocatori.
Ebbene, si conclude così la prima magnifica tappa della Reyer School Cup: la nostra scuola accede a punteggio pieno alla seconda fase, consolidando il rapporto con gli spalti e sapendo di poter dare ancora molto a questo torneo.