1,2,3: Galilei … una mano al centro e l’altra sulla spalla del compagno.
È questo l’urlo della squadra bellunese che infonde l’energia e l’adrenalina necessarie ad affrontare gli avversari.
La voce dei ragazzi raggiunge ogni angolo delle tribune e riesce ad atterrire il valoroso tifo feltrino.
Si percepisce nell’aria una grande tensione. Prima e anche al fischio di inizio.
Vincere la prima gara significava portare a casa un’eccellente risultato. Segno di impegno, passione e voglia di mettersi in gioco.
I feltrini e i bellunesi si erano rivelati, nella scorsa tappa, allo stesso livello di gioco.
Consapevoli della difficoltà degli scontri successivi, i ragazzi del Galilei puntano alla vittoria contro il Dal Piaz di Feltre, per guadagnare il passaggio del turno.
In campo si sente la mancanza dei giocatori più grandi e con maggiore esperienza. Tra questi anche Marco Calzavara, il capitano della squadra.
Eppure neanche l’assenza riesce a fermare i giovani atleti bellunesi che lottano fino alla fine. Su ogni pallone. Goccia di sudore dopo goccia di sudore.
La forza e la grinta messe in campo dal gruppo del Galilei non bastano però a portare a casa la vittoria.
Vince il Dal Piaz.
Il volto dei ragazzi, alla fine, lascia intuire l’importanza della partita e la grinta messa in campo. Perché vincere avrebbe significato potersi scontrare con squadre di alto livello.
L’avversario infatti, oltre ad avere il ruolo di rivale, è colui che ti permette di esprimere le potenzialità.
La bravura di colui che si affronta non deve apparire come un ostacolo, bensì come un traguardo da raggiungere.
E le abilità avversarie dovrebbero portare fino al limite le proprie capacità. Per poi superarle.
Laura Ingrosso e Rebecca De Moliner