ISTITUTO BRUNO-FRANCHETTI: PASSIONE ED ECCELLENZA

Uno. Nove. Sei. Otto. 1968.

Quattro numeri che da soli non significano niente, ma che insieme hanno molto da dire. Un anno di svolta, senza il quale probabilmente la nostra società sarebbe radicalmente differente. Immaginate di leggere il Gazzettino in un giorno qualsiasi di quell’anno, perché no, il primo di Ottobre magari. Avreste visto immagini della guerra del Vietnam forse, un articolo sulle rivolte studentesche frequentissime in tutta Europa o sareste stati d’accordo o meno con qualche esperto di economia, politica, medicina.

Una cosa è certa però: leggendo il Gazzettino veneziano avreste trovato la notizia dell’apertura del liceo scientifico Giordano Bruno. Proprio così: l’uno Ottobre 2018 la nostra scuola ha compiuto cinquant’anni. E nonostante il tempo passato, della crisi di mezza età non ne vuole sapere.  Punto di riferimento nell’ambito dell’istruzione mestrina, da pochi anni si è unita ad un’altra eccellenza, il liceo Raimondo Franchetti, andando a costituire un istituto che non può che essere garanzia di grande preparazione e crescita per tutti i suoi studenti. Una formazione che non rimane ferma nel tempo, ma che si evolve, introducendo sempre nuove attività, nuovi laboratori e persino nuovi percorsi di studio: basti pensare al nuovo indirizzo linguistico al liceo Franchetti, che prevede lo studio di lingue orientali.
Insomma, una scuola che si riconferma una macchina dal meccanismo ben oliato, una sicurezza,  ma non solo nell’ambito dell’insegnamento canonico. Gli studenti si sono da sempre contraddistinti anche in attività extracurriculari, come le olimpiadi di matematica, italiano, fisica e scienze naturali.

Ma, allontanandoci dallo studio, c’è un altro campo , altrettanto importante, in cui il nostro istituto riesce sempre a farsi riconoscere. “Mens sana in corpore sano” dicevano giusto qualche anno fa.

E, come sapete, noi dell’istituto Bruno-Franchetti il latino lo prendiamo seriamente (a volte). Avrete capito: si parla di sport. Tornei di pallavolo e  calcetto, lezioni di potenziamento muscolare al di fuori dell’orario scolastico, corsi di tennis, voga veneta, nuoto e persino hip hop. Infine, il nostro fiore all’occhiello. Indizi? C’entra una palla, un canestro, un trofeo, o meglio,  quattro. Tre parole, quattordici lettere: Reyer School Cup. Quattro vittorie consecutive a questo torneo adornano la nostra lista di conquiste.

Una tradizione iniziata sotto la guida del professor Massimo Centenaro e continuata con il suo degno erede, il coach Francesco Galazzo. Perché ancora noi campioni? Talento sì, ma soprattutto gioco di squadra, passione e una piccola dose d’incoscienza. La quantità perfetta, per vivere il tutto con l’immancabile tensione, ma anche la necessaria quantità di leggerezza.  Anche quest’anno quindi rivedrete in campo delle facce già note, magari un po’ più mature, e molti novellini, pronti a mostrarci di che pasta sono fatti.  Nessuno può sapere come andrà. Ma non è forse questo il bello?
Una cosa è certa: noi ci crediamo e ci metteremo il cuore, come sempre. Ci vediamo in campo.

Francesca Mantovan