Non importa quanti anni passino, quante volte si partecipi alla competizione: l’inizio della Reyer School Cup porta sempre con sé qualche incognita e qualche curiosità. Tra i tanti punti di domanda, uno per nulla banale: chi vedremo in campo? I nomi dei giocatori certo non sono segreti, ma, in scuole dove il numero di studenti è decisamente più vicino al migliaio che alla centinaia, non è possibile conoscere tutti. Ed è qui che entra in gioco la parte comunicativa del torneo: foto, video, articoli che ci e vi permettano di conoscere meglio chi si metterà in gioco a nome della scuola. Ma quindi, per chi canteremo? Conosciamoli meglio.
Elias Laurenti: classe 2002, intraprendente, nonostante la giovane età e la paura che può comportare giocare davanti a tutti i compagni, partecipa alla RSC dalla prima superiore. Aveva cinque anni quando, dopo soli tre allenamenti in una squadra di calcio, ha capito che il suo sport era un altro, ha provato a giocare a basket e si è innamorato a prima vista. Da quella volta è rimasto fedelissimo alla sua squadra: i Giants di Marghera. È quindi un vero e proprio veterano, che ha sempre saputo dimostrare molta grinta, accompagnata però da nervi saldi e concentrazione. Ha definito il tutto un’esperienza magnifica, in grado di rafforzare il legame tra compagni di scuola, creando un senso di appartenenza insuperabile.
Filippo Garbo: ha quasi diciotto anni e gioca da tredici (ora con i giants di Marghera), pur avendo iniziato un po’ per caso. Tifoso della reyer, scende in campo per noi per la prima volta e i suoi obiettivi sono due: crescere e migliorare come giocatore. Ritiene che la nostra sia una buona squadra, ma sa che per raggiungere dei buoni risultati sarà necessario impegnarsi molto.
Sebastiano Gaudio: ecco un’altra delle facce già note. Ha giocato per la prima volta l’anno scorso, ma dire che ce l’ha messa tutta è dir poco: è stato premiato come mvp della scorsa edizione, diventando un punto di riferimento per la squadra. Classe 2000, ha dodici anni di esperienza ed ad oggi gioca nel Basket Spinea. Quest’anno è pronto a tornare in campo e, anche se conscio che sul piano fisico la nostra squadra è un po’carente rispetto all’anno scorso, vista l’assenza di figure molto valide, sa di avere dei compagni molto volenterosi di mostrare le loro capacità, nonostante l’età più giovane. Ha un bellissimo ricordo della precedente esperienza, caratterizzata per lui da fortissime emozioni, e si aspetta da parte di tutti faccia tosta e voglia di andare oltre le proprie capacità.
Simone Miani: aveva sei anni quando i suoi genitori l’hanno “costretto” a provare. È evidente che c’avevano visto lungo, perché a diciassette anni ancora gioca, in particolare con lo Spinea basket. Questo è per lui il primo anno, ma ciò non significa che tema la competizione: accanto al desiderio di provare emozioni nuove, c’è quello di vincere. È fiero della sua squadra e vede tutti carichi e determinati. La sua squadra del cuore? Golden state warriors.
Alessando De Nat: 18 anni, in campo, seguendo le orme del padre, da quando ne aveva quattro. Attualmente gioca con la Reyer Venezia (U20) e in serie D con Alvisiana Venezia. Anche lui ha già partecipato alle due precedenti edizioni della Reyer School Cup, ma purtroppo a causa di due infortuni non ha potuto giocare. Nonostante questo, ha sempre seguito la squadra, provando con loro le innumerevole emozioni che il torneo implica. La tensione, la rabbia, il divertimento, la gioia. Finalmente ha la possibilità di mostrare le sue doti, accompagnato da una squadra che a suo parere è davvero buona e unita. La speranza è quella di continuare sulla scia di ciò che si è costruito negli ultimi anni. Si ragiona partita dopo partita, dando sempre il massimo.
Luca Marzaro: ha iniziato vedendo suo fratello giocare e, nato nel 2002, da dodici anni coltiva questa passione. Momentaneamente gioca nel Leoncino Basket, nel campionato Eccellenza. Quando gli si chiede quale sia la sua squadra preferita, la sua risposta è sicura: ovunque giochi LeBron James. È la sua prima volta e non vede l’ora di giocare, pur riconoscendo che la squadra di quest’anno ha molto da dimostrare. È sicuro che il tutto sarà davvero emozionante e spera di poer giocare al Taliercio, ma per vincere.
Leonardo De Marchi: 16 anni e ben otto da cestista. Ha iniziato perché voleva provare qualcosa di nuovo rispetto al karate che praticava ormai da due anni, ma già dopo il primo allenamento non c’era storia e ha deciso di continuare. Gioca nel Basket Favaro, quest’anno nella categoria under 18 gold. È uno dei tantissimi seguaci della squadra che rappresenta la nostra città, la Reyer, ma quanto a Reyer School Cup per lui è tutto nuovo. Crede che con la giusta organizzazione quest’anno si possano comunque raggiungere i nostri obiettivi. Intanto, si aspetta di divertirsi, ma ottenendo le giuste soddisfazioni.
Giovanni Bettiol: anche lui sa a cosa va incontro. Terza Reyer School Cup, due alle spalle giocate con valore e grande tecnica, diciotto anni d’età di cui undici con l’amore per questo sport, nato nella sua palestra delle elementari. Riconosce una certa difficoltà rispetto all’anno scorso, ma altrettanta grinta e tenacia. Comunque vada, si aspetta un’esperienza fantastica.
Pietro Tenderini: da quando aveva otto anni si è appassionato alle partite in tv ed ha deciso d’iscriversi ad una società. Ora di anni ne ha diciotto e gioca nel basket Favaro. È la prima volta che partecipa alla RSC, ma il suo obiettivo è quello delle final four. Intanto, passo dopo passo, tiro dopo tiro, spera di avere qualche bella soddisfazione.
Luca Tocchi: classe 2001, quinto anno di basket grazie ad un suo amico, che l’ha convinto a provare. Gioca nell’Alvisiana e lo conosceremo sul parquet il giorno della prima tappa al Franchetti. La squadra a suo parere è abbastanza buona, sa però che, non essendo nessuno di loro particolarmente alto, la priorità saranno i contropiedi. Gli obiettivi sono due: divertirsi e vincere.
Nicola Marinelli: undici anni fa, con gli amici, nel doposcuola, provava per le prime volte questo sport. Non essendo più riuscito a smettere, a diciotto anni gioca ancora, in particolare nel Basket Salzano under 20. Il ricordo della precedente Reyer School Cup è per lui incredibile e gli rimarrà sicuramente per tutta la vita. Cervherà di tenere alto il nome dell’istituto, come già ha dimostrato di saper fare e crede che con un buon gioco di squadra e tanta voglia di vincere si possano raggiungere dei grandi obiettivi.
Alvise Bevilacqua: diciassette anni, quattro di allenamenti, partite, fatica, ma soprattutto divertimento. Anche se fisicamente vede la squadra un po’ meno dotata, nota una grinta addirittura superiore agli anni scorsi. Si aspetta di dare il suo massimo e di giocare in un gruppo dove l’obiettivo non sia solo la buona prestazione individuale, ma la coppa.
Francesca Mantovan